OutsiderMovies: quando lo sport incrocia il cinema

Spesso ci si domanda come mai il mondo dello sport sia così strettamente legato a quello del cinema. La Settima Arte, così definita perché ultima in ordine cronologico ad essere conosciuta dall’uomo, ha sempre guardato con occhi pieni d’amore ed ammirazione alle discipline sportive perché, si sa, esse sono essenzialmente storie. Storie di donne e di uomini. Storie di sacrifici; di cadute e risalite; di incredibili trionfi e inaspettate sconfitte.

E le storie, in quanto tali, fanno sì che tutti noi ci possiamo immedesimare nel campione o nella campionessa di turno, nei suoi drammi, nelle sue debolezze e, perché no, anche nei suoi riscatti. Perché in fondo il riscatto nello sport è, prima di tutto, una rivincita nei confronti della vita, un essere ripagati di tutti gli schiaffi, le amarezze, gli ostacoli che spesso ci si trova ad affrontare quotidianamente e in maniera inaspettata.

Lo sport fatto di queste storie, belle e drammatiche al tempo stesso, trova così il suo palcoscenico ideale nel grande schermo con attori e attrici superbe; con registi scrupolosi e attenti a ogni dettaglio; compositori di colonne sonore che regalano alla pellicola ancora più pathos ed emozione.

Il direttore di Outsider Gianluca Boserman

Non è casuale che il successo del più iconico dei film sportivi, “Rocky”, sia dovuto all’insieme di una grande regia, John G. Avildsen; grandi interpretazioni, da Sylvester Stallone a Talia Shire fino a Burgess Meredith e dalla colonna sonora di Bill Conti, ancora oggi un must per intere generazioni.

Ma Rocky è solo la punta dell’iceberg di un universo che proveremo a raccontare in OutsiderMovies, la rubrica dove le storie reali dei campioni dello sport si intrecciano con la Settima Arte. Scopriremo eroi della boxe, del football americano, dell’hockey su ghiaccio, del basket, dell’ippica. Tutti accomunati dall’essere nati Outsider, dall’esser stati piegati dalla vita ma non spezzati.

Perché è questo che fanno i campioni: soffrono, cadono, a volte anche in maniera violenta, ma poi hanno la forza di rialzarsi e riprendersi il posto che compete loro. Tanto nello sport quanto, soprattutto, nella vita.

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