Shane Lowry domina l’Open Championship, Chicco Molinari undicesimo

L’irlandese Shane Lowry ha dominato nel 148° Open Championship, quarto e ultimo major stagionale, imponendosi con 269 (67 67 63 72, -15) colpi sul tracciato del Royal Portrush GC nella città da cui il circolo prende nome.

Ha lasciato la sua impronta sul torneo, anche se non è riuscito a difendere il titolo, Francesco Molinari (281 – 74 69 72 66, -3), autore di una straordinaria rimonta che l’ha portato dal 54° all’undicesimo posto grazie a un 66 (-5) miglior score di giornata. Lo rende noto la Federgolf.

PRIMA VOLTA

Shane Lowry, 32enne di Mullingar, ha firmato il primo major, portando a cinque i suoi titoli che comprendono anche un WGC (Bridgestone Invitational, 2015), soprattutto per i meriti espressi con il 63 (-8) del terzo giro, che gli ha dato vantaggi pesanti sugli avversari.

Ha provato a tenergli testa e a insidiarlo Tommy Fleetwood, secondo con 275 (-9), che inizialmente lo ha avvicinato, ma nei momenti topici non ha saputo approfittare delle difficoltà accusate dal leader, specie quando il maltempo e il vento hanno imperversato.

A dare poi tranquillità sin dall’inizio a Lowry ci hanno pensato gli altri candidati al titolo a cominciare da Brooks Koepka, leader mondiale e forse il più temuto, che si è chiamato subito fuori con quattro bogey di fila (poi quarto con 278, -6), e da Rickie Fowler partito con un doppio bogey, che poi tra alti e bassi è terminato sesto con 279 (-5).

Incredibile la parabola discendente di JB Holmes, da terzo a 67° mentre è risalito Tony Finau, terzo con 277 (-7), e ha condotto comunque una bella gara Lee Westwood, quarto con Koepka, anche se forse a 46 anni ha perso l’ultima occasione per inserire nel suo ricco palmarés almeno un major.

Sciatto il finale di Dustin Johnson, numero due mondiale, 51° con 287 (+3), e di Sergio Garcia, 67° con Holmes. Hanno fatto di peggio Tiger Woods, Rory McIlroy, Phil Mickelson, Jason Day e Bryson DeChambeau usciti al taglio dopo 36 buche.

IL VINCITORE

A Shane Lowry, che ha concluso la sua corsa vincente con un 72 (+1, quattro birdie, cinque bogey), è andata la mitica Claret Jug, il trofeo che spetta al vincitore, e un assegno di 1.935.000 dollari su un montepremi di 10.750.000 dollari. “Amo questo luogo e questo percorso – ha detto – e vincere l’Open Championship qui è stato veramente straordinario.

Ho tante persone da ringraziare a iniziare dal mio caddy, dai miei genitori e da mia moglie Wendy, che mi sostengono continuamente e questa Claret Jug è anche per loro. E infine sono stato aiutato da un pubblico veramente meraviglioso”

CUORE E ORGOGLIO

Grande giro di Francesco Molinari che ha realizzato il 66 con due birdie alle buche 2 e 7, un eagle alla 12 e un altro birdie alla 17. Subito dal 54° al 27° posto, poi la lunga attesa in club house scalando posizioni fino a fermarsi all’undicesima e con la certezza di essere tornato da settimo al sesto posto nel world ranking.

“Oggi ho cambiato mentalità – ha spiegato l’azzurro – ricorrendo a cuore e orgoglio. E ora debbo fare in modo che questo accada sempre e non solo quando mi trovo con le spalle al muro. Mi auguro che tale reazione mi dia inerzia positiva per le prossime gare.

Sono stato a riposo per tre settimane, poiché mi erano necessarie per ricaricare le batterie e peraltro la preparazione al torneo è andata nel modo giusto, ma evidentemente non ho gestito al meglio le mie attese. È una parte importante mancata nella mia prestazione. Indubbiamente l’esito del Masters è stato un colpo duro, ma ora debbo mettere passione e grinta ogni giorno negli eventi futuri”.